2024 Autore: Jasmine Walkman | [email protected]. Ultima modifica: 2023-12-16 08:33
Saketo è quella che viene spesso chiamata "birra di riso" perché fatta con riso fermentato. Raggiunge tra i 14° ed i 17° alcolici (cioè molto più dell'alcol contenuto nelle birre europee a cui siamo abituati). La parola "sake" nel suo senso più ampio in giapponese si riferisce a tutte le bevande alcoliche.
Infatti, fino alla metà del XIX secolo, prima che il Giappone si aprisse all'Occidente, la maggior parte dei giapponesi usava il nome "sake" quando si riferiva a qualsiasi bevanda alcolica. In seguito divenne noto come Ninonshu per distinguerlo da vino, birra e whisky.
Il modo di produzione di sakè fu probabilmente inventato dai cinesi nel 3° secolo. Ci sono prove che i chicchi di riso fossero inizialmente masticati dalle sacerdotesse per essere zuccherati da un enzima presente nella saliva e poi per subire il processo di fermentazione.
La bevanda divenne gradualmente sacra e associata al culto degli dei e degli antenati. Simbolicamente, interesse rappresenta l'armonia tra l'uomo e la natura.
Si considera che la qualità del sake dipende da tre fattori raggruppati sotto i termini waza - mizu - kome, ovvero il know-how del birraio, la qualità dell'acqua, la qualità del riso e il grado di lucidatura. Più il riso è raffinato e si conserva solo il cuore del chicco, più fine sarà il sakè.
Questa informazione è contenuta sull'etichetta, insieme al grado di lucidatura chiamato sejmaybuay in percentuale. Un sake che mostra il 40% di sejmayuai significa, ad esempio, che il riso ha perso il 60% del suo peso durante il processo di lucidatura.
Se ti capita di stare davanti bottiglia di sakè, mettiti gli occhiali, perché ci sono altri dati importanti che devi leggere sull'etichetta.
Contiene anche il grado di ossidazione, la natura dell'enzima, la varietà di riso, se il sake è dolce o secco e, non ultima, l'indicazione se va consumato caldo o freddo. Ogni regione del Giappone ha il suo una specie di sake con le sue caratteristiche.
La regione di Tohoku, ad esempio, produce alcune delle bustine più ricercate. Se hai l'opportunità di bevi sakè, chiedi se c'è da lì. E applausi!
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