Il Tacchino - Il Racconto Della Tradizione Natalizia Più Appetitosa

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Video: Le tradizioni del Natale 2024, Dicembre
Il Tacchino - Il Racconto Della Tradizione Natalizia Più Appetitosa
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Anonim

Natale oltre ai regali e al divertimento in famiglia, ne ha sempre almeno uno tacchino. Arrostita, farcita, con cavoli, castagne, patate, uvetta o funghi, è una delle costanti che profumano le feste di fine anno in tutto il mondo.

Perché proprio un tacchino e perché proprio a Natale?

Ci sono almeno due spiegazioni per questo. Uno è estremamente pratico: poiché è l'uccello più grande, può sfamare l'intera famiglia, che tradizionalmente si riunisce attorno alla tavola di Natale. Si ritiene che all'inizio, quando è arrivato in Europa, il tacchino ha sostituito l'oca sulla tavola delle feste perché era qualcosa di nuovo ed esotico. La gente trovava fascino nella differenza e la condivideva, credendo che fosse in armonia con la felicità e la gioia del Natale e del Capodanno.

C'è un'altra versione della presenza di tacchino di natale in vacanza. È più poetico ed è legato al libro Christmas Tales di Charles Dickens. Secondo molti ricercatori dello scrittore, è lui l'uomo che ha scoperto il Natale. Non si tratta di un rito religioso, ma di un fenomeno puramente culturale che regna in tutto il mondo alla fine dell'anno. A parte il bellissimo cliché di White Christmas, questo è legato anche alla preparazione di tacchino a natale.

Il tacchino, come tanti altri cibi e abitudini, è arrivato in Europa grazie a Cristoforo Colombo. Ha scoperto questo uccello finora sconosciuto quando è arrivato in America nel 1942. Probabilmente per questo motivo la tradizione di cucinare il tacchino è più forte in America che in Europa, dove è nota solo dal XV secolo.

Ci sono storie interessanti legate al nome stesso dell'uccello. In Francia, ad esempio, la parola per tacchino è dinde. È legato alla credenza che Colombo abbia portato un uccello sconosciuto dall'India e provenga dalla spiegazione poule d'Inde nella traduzione Uccello dall'India.

In inglese il tacchino si chiama tacchino, parola usata anche per la Turchia. E qui la spiegazione è che gli inglesi erano sicuri che l'uccello provenisse dalla Turchia. In Turchia, come i francesi, credevano che il tacchino provenisse dall'India e lo chiamassero hindi.

Il tacchino arrivò in Bulgaria durante il dominio ottomano. Si ritiene che il suo nome derivi dal rumeno - pollo puiu, che è il successore del latino pullus (con l'aggiunta del suffisso slavo -ka).

Storia a parte, però, il tacchino è soprattutto un gusto. E se lasciamo da parte l'esotismo e le dimensioni, c'è una qualità indiscutibile: la sua carne è estremamente appetitosa, contiene molte proteine e minerali e il grasso in essa contenuto è estremamente basso.

Oltre a tutte le sue qualità, c'è un altro vantaggio: è estremamente facile da preparare. Eppure ci sono alcuni piccoli accorgimenti che aiutano - se possibile a non congelare, ad irrigare con i cocci durante la cottura e a sapere - un 7 libbre tacchino può sfamare almeno 14 gole!

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